Tanto entusiasmo e tanta partecipazione smontati da una sola parola. Erano in molti ieri mattina in strada a Nocera Inferiore ad attendere il passaggio dei ciclisti per la sesta tappa del Giro d’Italia, da Sassano a Montecassino. Ma l’attesa dei cittadini non è stata ripagata come si aspettavano: dalla carovana di ciclisti in transito lungo una delle strade principali del paese si è alzato un grido che ha fatto gelare il sangue nelle vene a tutti. “Terroni!”, ha urlato qualcuno, pochi istanti di vergogna prima che il suono di quella parola infamante si disperdesse nel vento.
Secondo i presenti non ci sono dubbi: a gridare è stato proprio uno dei ciclisti. Tanta la delusione dei presenti, come si può ascoltare anche dal video ripreso e pubblicato su Facebook da uno degli spettatori, che se prima, quando ha iniziato a girare il video, aspettava ansiosamente l’arrivo dei ciclisti, dopo l’insulto si lascia andare a parole di sconforto e desolazione che ne fanno trasparire tutta l’amarezza. Un gesto deprecabile e gratuito, quello dell’ignoto ciclista, ancor più condannabile se si pensa che gli sportivi dovrebbero essere per tutti esempio di tolleranza, rispetto, integrazione e legalità.
Dalle fila dei ciclisti però è già arrivata una smentita: su Facebook arriva un commento a nome di Valerio Agnoli, scritto da quello che sembrerebbe essere il suo profilo ufficiale, in cui il ciclista si scusa per l’accaduto, affermando di essere stato lui a lanciare il grido infamante, di cui però si sarebbe sentita solo l’ultima parte: la sua intenzione infatti, stando a quanto scritto dal ciclista su Facebook, era quella di affermare la sua appartenenza al Sud (Agnoli, in forza all’Astana, è originario di Alatri, in provincia di Frosinone) urlando: “Io sono terrone” in un dialetto del nord, ovvero: “Mi son terun!”. “Mi dispiace che si sia montato tutto questo casino per nulla” scrive Agnoli. “Il mio non era un insulto verso nessuno, solo c’era un casino di gente e si è sentita solo la parola finale”.
Che a gridare sia stato un ciclista dell’Astana sono convinti in molti. Ma, sulla giustificazione di Agnoli, i dubbi restano: innanzitutto bisognerebbe accertare l’identità della persona reale che si nasconde dietro il profilo Facebook a nome Valerio Agnoli, autore del commento; in secondo luogo, se davvero si fosse trattato di uno scherzo innocente, verrebbe da chiedersi perché Agnoli non abbia fatto una smentita ufficiale invece di affidare le sue parole a un commento su un social network. E poi resta la questione del contenuto della “frase” incriminata: ascoltandola con attenzione non sembra affatto che la parola “terrone” sia stata preceduta da un qualunque altro suono. Ma che anzi sia stato un insulto secco e diretto rivolto agli spettatori di Nocera Inferiore. E voi, che ne pensate?
This post was published on Mag 16, 2014 11:18
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