Soprattutto dopo che il decreto Sblocca-Italia ha ristabilito l’attenzione sull’investimento di parte dei fondi per la crescita nazionale e per il Mezzogiorno ai lavori per la messa in sicurezza delle aree a forte rischio idrogeologico, il presidente della Commissione urbanistica di Castellammare di Stabia Eduardo Melisse rilancia l’allarme. A Castellammare di Stabia occorre urgentemente un intervento concreto e immediato che metta in sicurezza il Faito e i Monti Lattari. I fondi ci sono e anche le frane che non sono certo superficiali. Soprattutto dopo una estate così piovosa come quella 2014, continuano a muoversi pericolosamente e in più punti densamente popolati.
La scorsa notte nella zona della Quisisana un fiume di fango, massi, e detriti di ogni specie e caratura si è riversato sulle strade e in ogni luogo dove la cementificazione incontrollata permettesse il flusso delle acque. Melisse chiede fermamente all’amministrazione comunale un’accelerazione della messa in sicurezza della città e della zona collinare circostante.
Il Faito mostra segnali enormi e spaventosi di criticità in una zona poi intensamente popolata e dove convergono infrastrutture autostradali, ferroviarie, marittime non trascurabili. Un Vajont meridionale è meglio non vederlo, anche perché questo potrebbe avere esiti 10 volte più distruttivi.
This post was published on Set 12, 2014 17:49
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