di Anna Adamo
Erika Galassi la paura provata quella mattina non è ancora riuscita a dimenticarla. “Mi trovavo a Bisceglie in un bar che frequento abitualmente – racconta – quando un uomo che non avevo mai visto prima ha iniziato ad insultarmi”.
Sembra che l’uomo abbia pronunciato parole pesanti con toni minacciosi nei confronti della donna, per motivi legati alla sua identità sessuale. Subito dopo la situazione è degenerata in violenza, infatti Erika è stata colpita tra il collo e l’ orecchio.
“Ero terrorizzata – spiega – anche perché qualcuno tra i presenti ha addirittura riso e non mi ha difesa. Il sistema di videosorveglianza del locale ha ripreso tutto. In quel momento ho pensato a mia madre che mi stava aspettando in macchina. È anziana,disabile e quell’uomo non ha esitato a rompere lo specchietto della mia auto”.
Dalle parole della Galassi si evince la paura provata, il dispiacere dato dell’indifferenza dei presenti che, invece di aiutarla, hanno preferito guardare e ridere, quasi come fossero complici.
“Non potevo assolutamente fare finta di nulla – conclude – certe cose non dovrebbero mai succedere a nessuno, indipendentemente dalla propria identità sessuale. Mi sono chiesta che colpe avessi, ma so di non averne. Nulla può giustificare tanto odio”.
Una storia che mette i brividi ed evidenzia la paura che la società ha delle diversità.
Senza ombra di dubbio è stato fatto tanto per far si che disabili, omosessuali siano considerati una parte del mondo e non un mondo a parte da prendere di mira,ma il fatto che episodi tanto spregevoli si verifichino ancora, indica che quanto fatto non basti e ancora tanto ci sia da fare prima che l’ odio prenda ancora di più il sopravvento.
This post was published on Ago 8, 2022 10:26
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