Era tornata al suo posto la lapide di Ciro Esposito che, dopo essere stata vandalizzata, sembrava essere sparita nel nulla, Ma la pagina Facebook dell’Associazione Ciro Vive, aveva placato gli animi spiegando che la lapide era stata portata via solo per essere restaurata dallo stesso autore dell’iniziativa. E colui che ha restaurato la lapide, dopo quel primo atto vandalico, è un tifoso dell’Hellas Verona. Un bel messaggio, un gesto da cui molti dovrebbero imparare. Ma, a pochi giorni di distanza, quell’atto vandalico è stato ripetuto. La targa dedicata alla memoria di Ciro Esposito è stata distrutta, proprio come la vita di Ciro quel 3 maggio 2014.
E così, dopo poco, la famiglia di Ciro Esposito, ha dichiarato che la targa potrebbe essere spostata a Scampia, per evitare nuovi atti vandalici, per evitare di vedere quella lapide cadere ogni giorno, per evitare di vedere distrutta quella targa che non è solo un pezzo di marmo, ma un ricordo, il ricordo Ciro, il ricordo di un ragazzo ucciso perché tifava per una squadra di calcio. Ciro Esposito è morto il 3 maggio 2014, dopo 53 giorni di agonia. Daniele De Sanctis è stato condannato a 24 anni di prigione per omicidio volontario.
This post was published on Giu 10, 2016 10:11
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