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Disoccupato si suicida, accade a Napoli: lascia un figlio di due anni

L’uomo era ormai caduto in una forte depressione a causa di quel lavoro, tanto cercato, ma mai trovato. Una situazione che il giovane ventenne G.M. ormai non sopportava più al punto di spingerlo all’estremo gesto del suicidio, gettandosi dal balcone dell’abitazione al settimo piano di un palazzo del Rione don Guanella, Scampia. Si quel quartiere che solo una settimana fa era stato visitato dal Santo Padre Papa Francesco.

Disoccupato si suicida – fu vittima di aggressione

Gli amici e familiari sono ovviamente distrutti e raccontano che il ventenne, padre anche di un bambino di due anni, non aveva mai avuto problemi con la giustizia, anzi, in passato fu anche vittima di una aggressione all’esterno della metropolitana di Napoli, dove fu rapinato e ferito a coltellate da una baby gang. “G. era disperato per la mancanza di lavoro. Non era un delinquente, non aveva problemi di droga” – il commento degli amici.

Disoccupato si suicida – scomparso nel nulla

Giorni prima del suicido il giovane disoccupato aveva fatto perdere le sue tracce per quattro giorni, una scomparsa che i familiari denunciarono alle forze dell’ordine. Poi però da solo tornò  a casa dei genitori, ma quella fuga è stata decisamente un campanello d’allarme, una prima avvisaglia che nel giovane qualcosa non andasse più. Ed infatti, due giorni fa, il tragico gesto.

Disoccupato si suicida – La mancanza di un lavoro non è una conseguenza del destino

Sul caso è intervenuto il presidente della Municipalità di Scampia, l’avvocato Angelo Pisani: “Il dramma che ha ucciso questo ragazzo è quello della mancanza di lavoro che non è una conseguenza del destino, bensì una colpa grave, un macigno pesante sulla coscienza di chi ha il dovere di assicurare un futuro lavorativo alle giovani generazioni e pensa invece solo al proprio tornaconto politico. I nostri quartieri continuano ad essere oggetto di squallide passerelle elettorali e ancor di più lo saranno nei prossimi mesi, quando vedremo piccoli e grandi responsabili di questi autentici crimini contro l’umanità“.

This post was published on Mar 29, 2015 13:45

Francesco Healy

Ho sempre odiato, sin dalla nascita, le bugie e le ingiustizie, dunque da grande avevo solo due strade da poter percorrere, quella del detective o del giornalista, ho scelto la seconda e il potere della penna, da sempre affascinato da tale professione.

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