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De Magistris sull’allarme criminalità: “Napoletani non mollate e ribellatevi”

Napoli come il vecchio FarWest, le sparatorie ormai sembrano essere all’ordine del giorno. In città è guerra tra i vari clan di quartiere, una situazione che preoccupa, che ha convito anche il ministro dell’Interno Angelino Alfano ad inviare rinforzi, oltre 50 unità per contrastare raid e sparatorie. Una situazione triste che non ha lasciato indifferente il suo primo cittadino, che attraverso la rete, sul suo profilo Facebook, lancia un messaggio ai propri cittadini. Di seguito il post completo scritto da Luigi de Magistris in rete:

Napoli è una capitale. Una delle città più affascinanti e difficili del mondo. Bella e impossibile. Ma con la volontà individuale e collettiva tutto è possibile.
Napoli sta vivendo una stagione di riscatto culturale e sociale e di risveglio civile senza precedenti. Una rivoluzione culturale che vede negli abitanti i suoi principali protagonisti. Un’onda in piena di turisti contro lo tsunami dell’immondizia e della mala politica delle precedenti amministrazioni.
La rivoluzione non si arresta. Camorre e violenza non condizioneranno il cambiamento. Ma Napoli, come tutte le capitali più affascinanti del mondo, è anche conflitto, contraddizioni, violenza, crimine. Ma la camorra e il crimine non dominano la città.
I reati sono inferiori a quelli commessi in altre città italiane.
La maggioranza dei napoletani sono persone oneste e perbene.
Come Sindaco ho dichiarato guerra alla corruzione ed al rapporto tra camorra e politica. Napoli non è mafia capitale.
La politica può fare a meno delle mafie, le mafie senza politica moriranno per assenza di ossigeno.
A Napoli moltissima gente, tantissime associazioni e comitati producono anticamorra dei fatti e non solo delle parole.
Governi e pezzi di Stato sono corresponsabili di quanto sta accadendo: tagli alle risorse destinate alla sicurezza e al contrasto al crimine; tagli ai servizi pubblici: sanità, politiche sociali, cultura.
Tagli agli enti locali che ricadono su polizia municipale e servizi di prossimità. L’austerità favorisce il crimine e consolida chi vuole comunità impaurite, rinchiuse in casa, dove pratiche sicuritarie hanno il sopravvento sulla liberazione di corpi e anime.
Attenzione alla violenza che vuole incidere sul cambiamento politico in atto.
C’è anche necessità di maggiore presenza delle forze dell’ordine sul territorio, non certo dell’esercito. Il Sindaco in Italia non ha poteri e responsabilità in materia di prevenzione e repressione dei reati, ma non per questo non deve stare sempre in prima linea. La rivoluzione per la giustizia ed una legalità giusta la dobbiamo fare tutti insieme. Donne e uomini delle istituzioni, cittadini, abitanti, ognuno deve lottare per sconfiggere paura, violenza, sopraffazione.
Più gente scende in strada e più cultura attraversa Napoli, meno crimine occuperà vicoli e strade. Il migliore antidoto all’insicurezza è riempire la città di vita, cultura, iniziative. Napoli si sta riscattando con le sue forze e non e’ ammissibile che bande di criminali possano mettere in difficoltà il consolidamento della rinascita e della riscossa.
La città va liberata ovunque da degrado, incuria, sopraffazione, indifferenza, violenza. Alla globalizzazione dell’indifferenza opponiamo la globalizzazione delle differenze. Occupare spazi pubblici significa liberarli dall’occupazione del panico e dei poteri criminali. I tagli dei governi liberisti producono poche risorse per mezzi e personale delle forze dell’ordine, forte riduzione delle politiche sociali, welfare e politiche socio-sanitarie considerate un lusso.
Si deve lavorare sul territorio, con attività in strada come presidio all’insicurezza. Costruiamo alternative e punti di riferimento per i giovani della città.
Nessuno nasce delinquente. Il riscatto di Napoli produce economia pulita e lavoro. Nessuno ceda alla lusinga del denaro bagnato di sangue.
Scegliete l’amore per Napoli e per la vita.
Bisogna ribellarsi all’opulenza che toglie ossigeno a cuori e menti. Napoli va liberata per sempre da una politica che tenta ancora di mettere le mani sulla città e convivere con la camorra. Oggi a Napoli le mafie non governano, ma vorrebbero ritornare a governare.
Attenzione alle manine all’opera. Operiamo laddove c’è pericolo, devianza, rischio. Sporcarsi le mani nella carne del conflitto sociale. Dobbiamo fare in modo che tutti possano scegliere, che tutti possano avere un’alternativa. Ribellatevi alla violenza e alla sopraffazione.
Con l’odio si generano mostri, con la camorra si va in galera o al cimitero. Con l’amore e l’impegno civile si costruiscono relazioni che creano legami di solidarietà e di vita. Napoli ha sete di giustizia e noi dobbiamo dare forza a chi ha sete di giustizia e di riscossa civile.
Ribellatevi! I napoletani vinceranno, come sempre. Mai mollare

This post was published on Set 8, 2015 11:10

Francesco Healy

Ho sempre odiato, sin dalla nascita, le bugie e le ingiustizie, dunque da grande avevo solo due strade da poter percorrere, quella del detective o del giornalista, ho scelto la seconda e il potere della penna, da sempre affascinato da tale professione.

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