Aurelio De Laurentiis non dimentica e nemmeno i tifosi napoletani, quell’estate del 2004 quando una compromessa situazione finanziaria portarono al fallimento il club partenopeo, con conseguente perdita del titolo sportivo. Quell’anno nessuno si mosse per cercare di salvare gli azzurri, che dovettero ripartire dalla serie C con il nome Napoli Soccer, dato appunto dal loro nuovo patron De Laurentiis. Oggi, a distanza di undici anni, il Parma si trova quasi nella stesse condizioni, con le proprie casse completamente in rosso e il rischio fallimento dietro l’angolo. Ma oggi, a differenza di allora, la Lega Calcio non pare intenzionata a condannare gli emiliani, come invece successe quell’esteta del 2004, oggi l’obiettivo della Lega è totalmente opposto.
Allora non si mosse un dito per il Napoli, oggi invece sono pronti 5 milioni di euro lordi, liquidità che arriverà dal fondo per le multe della Serie A e da ulteriori versamenti, per permettere al Parma di poter scendere in campo contro Atalanta e Sassuolo. Previsto poi un ulteriore tesoretto per far concludere la stagione ai ducali dopo l’udienza fallimentare del 19 marzo, evitando così di falsare un campionato intero.
Una decisione, quella del Salva Parma, che non è andata giù a tutti: contro la proposta del presidente della FIGC, Carlo Tavecchio, Napoli, Juventus, Cesena e due astenuti (Roma e Sassuolo). In particolare, in perfetto stile De Laurentiis, il patron degli azzurri si è scagliato come una furia contro Tavecchio: “Metteteli voi della Figc i soldi! Siamo la barzelletta del mondo, dovreste andare a casa tutti. Come faccio a chiedere a dei giocatori di venire in Italia?“.
Morale della favola: domenica si gioca a Parma. I giocatori sono, per modo di dire, stati convinti, ma non sono pienamente soddisfatti, come afferma il loro portavoce, il capitano Alessandro Lucarelli: “Non siamo soddisfatti, ma giocheremo. Però lo valuteremo di domenica in domenica“.
This post was published on Mar 7, 2015 16:15
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