Una lunga fila di cassonetti bruciati. Questo è lo scenario che si può vedere da via Santa Teresa degli Scalzi fino al tondo si Capodimonte. Se si osserva attentamente si può facilmente dedurre come i roghi non siano casuali. I cassonetti bruciati, infatti, sono quelli della raccolta differenziata. Il resto delle campane è stato lasciato intatto. Questo fa pensare a una strategia ben precisa dietro i roghi delle campane della raccolta differenziata.
Negli scorsi giorni era stato avviato un programma di sensibilizzazione della cittadinanza e un protocollo informativo sulla corretta gestione dei rifiuti. Nonostante questo i soliti incivili si sono scatenati creando un danno economico sicuramente rilevante. E’ stato stimato, infatti, che ogni singola campana bruciata costa intorno ai 400 euro, se si tiene presente che i roghi sono a decine si può ben constatare quanto rilevante sia il danno procurato ad Asìa.
Contro lo scempio delle campane bruciate si è scagliato il consigliere della III municipalità Stefano Fusco che ha denunciato una probabile strategia dietro i roghi. “Al momento non ho ancora elementi per dirlo – ha dichiarato Fusco – ma io sono convinto che dietro i roghi ci sia una strategia ben precisa. Negli scorsi giorni avevamo avviato una campagna d’informazione e fa male vedere che i risultati non ci sono stati”.
Nei prossimi giorni le campane saranno ripristinate. Sono allo studio soluzioni alternative per evitare, in futuro, il ripetersi di episodi del genere. I cassonetti erano stati posizionati in modo da non arrecare disturbo alle abitazioni vicine ma – nelle speranze dei responsabili del servizio di nettezza urbana – un nuovo riposizionamento potrà scongiurare atti di vandalismo
This post was published on Ott 25, 2014 13:57
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