Almeno due giorni di intenso lavoro di analisi e ricerche da parte della Soprintendenza e del Comando provinciale della Guardia di Finanza, competente tra l’altro anche della Valle Telesina, sono stati impiegati per certificare l’autenticità dei reperti archeologici sequestrati domenica a Telese Terme, in un mercato di ambulanti antiquari.
La prima segnalazione non lasciava intendere una tale ricchezza di reperti, ma sicuramente evidente era l’autenticità dei reperti esposti in vendita. Ciò che domenica ha richiamato l’attenzione della Guardia di Finanza era una statua dell’altezza di circa un metro, ma essa non era che la mercanzia d’avanguardia di un’intera selezione di reperti di epoca romana. Tra i pezzi sequestrati all’ambulante napoletano, il quale nella propria abitazione possedeva un’intera collezione da far montare d’invidia molti musei cittadini, sono risaltati agli occhi un busto di terracotta, due leoni in marmo bianco, un’anfora con disegni a vernice nera, un vaso di terracotta, un centrotavola di terracotta, una selezione numismatica romana.
L’operazione di sequestro è terminata ieri mattina e, in base alle ulteriori indagini, ha arricchito la Guardia di Finanza di importanti informazioni. Secondo le dichiarazioni dell’ambulante i reperti non sono frutto di scavi illegali nella Campania, ma sono stati ricettati a Roma capitale. Attualmente altri accertamenti sono in corso da parte della Sovrintendenza.
This post was published on Nov 26, 2014 17:15
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