Sono sempre affascinato dal processo creativo di ogni artista, da come sia possibile creare un brano originale con degli strumenti comuni a tutti. Le note sono 7 e metterle in fila è l’arte di chi, come un pittore, compone musica e ne fa melodie che accompagnano la voce di chi ha qualcosa da dire. Da buon ascoltatore, apprezzo sempre a fondo il tocco di chi con maestria ci accompagna durante la giornata con la sua musica. Da buon ascoltatore però mi son accorto di una fortissima assonanza. Ho da poco ascoltato il pezzo vincitore del Festival di Sanremo (e vi chiedo scusa se l’ho fatto solo adesso, il tempismo non è mai stato il mio forte) e dopo circa 20 secondi ero convinto di aver già ascoltato quel brano e, non avendo visto il Festival, ciò non era possibile.
Inizio a scavare nella memoria, ad abbinare gli eventi della mia vita, a inquadrare un periodo ben preciso e a cosa ascoltavo per poterci capire un po’ di più: 2007 e i progetti che il collettivo Soleluna (alias Lorenzo “Jovanotti” Cherubini, Saturnino e Gianni Maroccolo) iniziavano a sfornare lanciando nuovi artisti. Bene. Ma troppi nomi girano intorno a Lorenzo e inizio allora a cercare chi avesse preso parte alla produzione attiva di “Controvento” di Arisa e ho l’anello di congiunzione tra quel che penso e quello che è: Giuseppe Barbera.
Direte sicuramente: “chi diavolo è ‘sto tizio?” Ve lo dico io: l‘arrangiatore di Arisa. Ma quello che è ancor più importante è cosa è stato: l’insegnante di musica della Micol Barsanti. Mi fiondo su YouTube e ho la risposta che cercavo o meglio, il titolo del brano. Quella che ero convinto di ascoltare era “Entra nel cuore” di Micol Barsanti. Errore mio, scusami Arisa. Stavolta non hai vinto tu, ma Micol. Com’è che si dice in questi casi? Plagio. Niente più.
This post was published on Mar 20, 2014 0:48
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