E’ stato presentato “Dov’è la Vittoria”, il secondo libro di Angelo Forgione, reduce dal successo di “Made in Naples”. Attraverso il racconto di una partita falsata, Forgione affronta con occhio critico gli aspetti sportivi della malaunità politico-economica.
Forgione indaga le cause delle differenti performance sportive dei movimenti calcistici del Nord e del Sud Italia. “Volevo scrivere un libro in cui dimostrasse che il potere del calcio settentrionale è strettamente collegato al potere industriale e politico del Nord Italia. Il calcio nasce con l’industria, come l’Italia nasce per spostare quello che già c’era al Sud al Nord”. Le parole dello stesso autore, intervistato dal sociologo Marco Rossano alla presentazione.
Forgione continua illustrando i temi trattati nel suo racconto che vuole andare oltre quel velo che è giusto togliere. Affacciandosi al di là di una finestra che è arrivato il momento di aprire. E lo fa anche scoperchiando vasi di Pandora come quello sullo scudetto del Cagliari. Primo scudetto non settentrionale? Fino a un certo punto. “Non si sapeva quali fossero i proprietari, che sembravano davvero restare nell’ombra. Però da quell’ombra, dopo si seppe che erano industriali del Nord, come Angelo Moratti. Anche quello scudetto ebbe un significato politico da non sottovalutare”.
103 scudetti al Nord e 8 al Sud. La Vittoria abbiamo capito dov’è, ma la speranza? “Quella è sempre l’ultima a morire, ma a noi ne lasciano veramente poca”. Quella che c’è, però, Forgione vuol coltivarla e farla crescere. “Ho scritto questo libro parlando di calcio per analizzare aspetti non sviscerati che fanno parte della Questione Meridionale di cui non si viene a capo”.
Dalla Prefazione di Oliviero Beha:
“[…] lo “screanzato” Forgione ha fatto benissimo a osare. È un libro che ha diritto di cittadinanza tra quelli che finora raramente sono stati capaci di intrecciare il Calcio con la società che lo contiene e di cui è espressione macroscopica […]”
This post was published on Mag 24, 2015 13:14
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