Categories: Cultura

Sorrentino: La grande bellezza… allo specchio.

di Francesco Di Serio

Sgombriamo subito il campo da ogni equivoco: Sorrentino è un bravo regista, e lo resta. Tra i migliori del panorama italiano attuale. Ma La grande bellezza palesa e decreta un altro passo verso quella crina che iniziava ad intravedersi già negli ultimi lavori, e che è il pericolo che accomuna tutti gli artisti: quello di guardarsi allo specchio.
Nella fase alta del percorso, quando ormai ha “il nome”, quando viene adulato e vantato dalla critica e dal pubblico, l’artista spesso inizia ad aggrovigliarsi su sé stesso. Accade quando a diventare altissima è l’aspirazione, ma non l’ispirazione.
E su questa strada non può reggere nemmeno la pur riconosciuta statura di regista postmoderno per eccellenza. La grande bellezza è un film aneddotico, dispersivo. A volte snervante, a volte insignificante. Caustico, quasi sempre monologato. Sempre distante, ma senza la magnificenza del sublime. Non c’è nessun buco di sceneggiatura, per correggere alcuni critici di cui pure ho apprezzato le osservazioni: semplicemente non c’è sceneggiatura, almeno non in senso tradizionale. Un film che volutamente voleva essere antinarrativo, ma è diventato anche anticinematografico.

Qualche nota positiva, molto isolata: la prova di una Sabrina Ferilli portata all’essenziale, il volto dell’anziana suora, alla quale spetta pure l’unica battuta degna (anche se scontata) e forse l’immagine dei fenicotteri, cui almeno va il merito di essere ben riprodotti dai tecnici di motion graphic, e di far evadere dal film almeno per pochi minuti.
Ma in fondo cosa resta?
Per il fatto di raccontare una società in degrado, partendo dalla città di Roma, qualcuno è risalito alla Dolce Vita di Fellini, anche in questo caso per evidenziare il grande scarto di cinema, per ricordare con quanta compassione e poesia il Maestro guardava e raccontava una umanità pur sempre a lui vicina. E fa male pensarlo. Ma soprattutto fa male quella soffocante sensazione di voler evocare il magnifico Albero della vita di Terrence Malik, senza mai sfiorarlo. E in Malik c’è la magnificenza, e c’è anche la trama, e l’ispirazione, e quel tocco amorevole, e quel dolce filo continuo e sensibile della nostra esistenza, e una luce senza eguali. Una luce che ti resta dentro.
Questo invece lascia davvero poco. Le emozioni si disperdono verso altri lidi e sensazioni. Ti lasciano solo con la tua mente a vedere il resto della pellicola. Dentro non resta niente. E se ci aggiungiamo che è infarcito pure di invasive e irritanti pubblicità nelle inquadrature, della Martini e della Banca di Vicenza, abbiamo detto tutto.
Peccato per il nostro cinema. Un’occasione persa. A breve però, questo film sarà il nostro rappresentante italiano agli Oscar. Speriamo solo che l’Academy la pensi diversamente.

12 Gennaio 2014

This post was published on Gen 12, 2014 0:43

Redazione web

Questo articolo è stato scritto dalla redazione di Road Tv Italia. La web tv libera, indipendente, fatta dalla gente e con la gente.

Recent Posts

Napoli, la Supercoppa è tua: Bologna battuto 2-0, Neres eroe a Riyadh

Gli azzurri alzano al cielo la Supercoppa Italiana in Arabia Saudita: doppietta del brasiliano e…

3 ore ago

Violenza di genere, non basta stringere le regole: “Serve fare di più”

Le leggi ci sono, i controlli pure, ma la strada è ancora lunga. Dopo l’ennesimo…

11 ore ago

Al Parco Archeologico di Ercolano proseguono le attività di manutenzione straordinaria e ordinaria: focus sulla Casa del Bicentenario

La Casa del Bicentenario riaperta finalmente nel 2019, dopo un’importante e delicata fase di recupero…

13 ore ago

Trianon Viviani ricorda Giuliano Longone: “Un brindisi alla vita” per l’intellettuale napoletano

Martedì 23 dicembre un incontro tra testimonianze, omaggi e memoria condivisa per celebrare una figura…

15 ore ago

Da sabato 27 dicembre 2025 al Teatro Nuovo di Napoli “Maestro, cantiamo il Nanianà”

Un concerto che nasce dal desiderio profondo di restituire voce, suono e corpo all’eredità artistica…

15 ore ago

A Napoli un evento irripetibile: belcanto, danza d’epoca e i tesori etruschi del Museo De Feis

Napoli inaugura il 2026 con un evento culturale unico nel suo genere, capace di unire…

15 ore ago