Livia Barbato aveva bevuto, ma non era affatto drogata. Il suo tasso alcolemico era alterato, ma non al punto tale da perdere ogni forma di lucidità ed equilibrio. Non aveva assunto pasticche, non aveva fumato spinelli o sniffato cocaina. A confermarlo, come riporta Il Mattino, sono stati i primi esiti della perizia tossicologica sulla ragazza morta nell’incidente causato dal dj Nello Mormile lo scorso 25 luglio.
In quella che sembrava una mattina come tutte le altre e che invece si è rivelata come una tragedia. In cui, oltre alla giovane Livia, 22 anni, a perdere la vita è stato anche il 48enne Aniello Miranda. “Colpevole” solo di trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato. Uscito di casa presto per andare a lavorare e ritrovatosi travolto dall’auto di Mormile che viaggiava a tutta velocità contromano sulla tangenziale.
Proseguono, quindi, le indagini degli uomini della polizia stradale, sotto il coordinamento del procuratore aggiunto Nunzio Fragliasso e del pm Salvatore Prisco. Indagini che dovranno portare a capire il movente di un tale gesto, che ha portato il dj 29enne a essere accusato di duplice omicidio volontario. E proprio su Nello Mormile, difeso dai penalisti Gaetano Baccari e Gaetano Porto, si attende di sapere l’esito della perizia, per capire se avesse assunto sostanze stupefacenti.
This post was published on Ott 16, 2015 10:56
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