Categories: CulturaFocus

Lello Arena racconta Troisi dal primo incontro nel 1973

Lello Arena racconta il suo legame con Massimo Troisi attraverso un fiume di aneddoti sin dal primo magico incontro nel 1973

E’ una storia meravigliosa tutta da raccontare, con un’aura non a caso leggendaria e così a quasi 30 anni dalla sua morte (il 4 giugno 1994 a soli 41 anni) Lello Arena con cui ha condiviso esordi ragazzini per le strade di San Giorgio a Cremano e poi il grande successo in teatro e in tv con La Smorfia negli anni ’70 e con i film mitici Ricomincio da tre, No grazie il caffè mi rende nervoso, Scusate il ritardo si è deciso a vuotare il sacco e a raccontare il suo legame con Massimo Troisi. Esce per Rizzoli ‘C’era una volta’, sottotitolo affatto casuale ‘la fiaba un po’ storta di un incontro incredibile‘.

LEGGI ANCHE: “Con tutto il cuore”, applausi per Salemme a Napoli

Un fiume di aneddoti, tante risate ad ogni pagina sin dal primo magico incontro nel 1973 e però anche le ombre tristi di un rapporto che sul finale si era irrimediabilmente perso.

Ho 67 anni – dice all’ANSA Lello Arena che Troisi chiamava Rafè – mi immagino rincitrullito a 90 anni, ora sono all’inizio così ho pensato meglio farlo ora, ma è stata durissima, ho fatto ricerche per due anni, ritracciato documenti e fotografie. Era un atto necessario, per chiarezza. Racconto quello che mi ricordo io, ce ne vorrebbe un altro fatto da Enzo Decaro ad esempio. Troisi è un universo gigantesco, una persona unica, straordinaria nel senso letterale della parola, intransigente a livelli inimmaginabili“.

Nel libro Lello Arena, che con Decaro sta preparando la mostra permanente al Pan, il Palazzo delle Arti a Napoli, fa i conti con i suoi dolori, a tutti i costi.

A dividerli fu Le vie del signore sono finite: Lello Arena racconta la preparazione del personaggio di Orlando e lo choc della telefonata di Troisi che ci aveva ripensato e comunicava di aver deciso di dare il ruolo a Massimo Bonetti e proponeva un personaggio secondario.

Gli dico di no e a questo punto si mette in moto qualcosa di spaventoso“, spiega raccontando nel dettaglio la vicenda. Fatto sta che da quel momento, correva l’anno 1987 per sette lunghi anni non si sono parlati, senza che uno o l’altro facessero gesti di avvicinamento in un gioco di silenzi “terribile, inutile, tragico” dice Arena che non può cancellare una storia incredibile, unica.

This post was published on Ott 11, 2021 15:54

Gabriella Monaco

Laureata in 'Lettere Moderne', appassionata di Scrittura e Arte in ogni loro forma. Con il cuore diviso per il 33% a Napoli, il 33% in Sicilia, il 33% in Francia... L'altro 1% prima o poi dovrò decidermi a cercarlo...

Recent Posts

La Malvin oggi in campo a Chiusi

In attesa che il recupero con la Virtus Imola sia calendarizzato dopo la sospensione di mercoledì sera,…

9 ore ago

Amalfi, la tradizione folkloristica pronta a festeggiare il nuovo anno

Quattro spettacolari bande cittadine animeranno i giorni antecedenti il 31 dicembre e quelli iniziali del…

1 giorno ago

Alla Reggia di Caserta le regine che unirono Napoli all’Europa

Dal 20 dicembre al 20 aprile 2026 la Reggia di Caserta apre le porte a…

1 giorno ago

“Natale senza confini”: teatro e musica alla Chiesa di Santa Croce al Purgatorio

Prosegue la rassegna della Fondazione Il Canto di Virgilio nell’ambito di “Altri Natali 2025”: sabato…

2 giorni ago

Da Barra l’adesione alla “Rete 3L per Napoli” per prevenire le devianze minorili con la lettura

Il 19 dicembre alle 17:30, presso la biblioteca sociale La Casa di Francesca in via…

2 giorni ago

Premio Elsa Morante, proiezione anteprima alla libreria Luce

Proiezione del cortometraggio dedicato a Elsa Morante e Dacia Maraini, presenti i “Giovani Morantiani” Continuano…

2 giorni ago