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Legends, Renica: “Nuovo allenatore dipende da progetto società. Quella volta che feci un occhio nero a Maradona”

E’ andata in onda mercoledì 24 aprile l’undicesima puntata della seconda edizione della trasmissione Legends – Ci vediamo a Napoli, prodotta dalla Media Company Nexting e da Sportface, su Sportitalia (canale 60 del digitale terrestre) e Napoflix (canale 86), oltre che on demand sulla piattaforma Sportface TV (tv.sportface.it). In studio, con la padrona di casa, Jolanda De Rienzo, e le due leggende del Napoli, Alessandro Renica e Raffaele Di Fusco, ospite Diego Armando Maradona Junior e l’ex calciatore azzurro Francesco Romano. In collegamento Marek Hamsik, per un appuntamento all’insegna dell’amarcord e al ricordo dell’indimenticabile Pibe de oro.

“L’Inter ha condotto un campionato come quello del Napoli l’anno scorso, ma a differenza degli azzurri credo che possano aprire un ciclo. D’altronde si sono già rinforzati con Zielinski e riconfermando Marotta, che è stato la base di questo trionfo. Nuovo allenatore Napoli? Bisogna capire il progetto della società. Se si vogliono recuperare posizioni si dovrà investire su tecnici come Pioli, Gasperini o Conte. Se si vuole fare un progetto a lunga scadenza vedrei bene allenatori giovani come Baroni e Nicola, che avrebbero bisogno di tempo per far crescere la squadra. In particolare quello di Baroni è un nome su cui rifletterei. Gli hanno cambiato praticamente tutta la rosa eppure sta salvando il Verona. Perché allenatori bravi che vengono dalla gavetta non devono avere opportunità importanti? Anche Pecchia sarebbe un profilo adatto perché conosce un ambiente come quello di Napoli”, queste le dichiarazioni di Alessandro Renica nel corso della decima puntata della seconda edizione della trasmissione Legends – Ci vediamo a Napoli, prodotta dalla Media Company Nexting e da Sportface, in onda su Sportitalia (canale 60 del digitale terrestre) e Napoflix (canale 86), oltre che on demand sulla piattaforma Sportface TV (tv.sportface.it).

“Il mio ricordo di Maradona? Una volta in allenamento gli feci un occhio nero nel tentativo di colpire il pallone ed ero preoccupatissimo, tanto da non dormirci la notte. Arrivai persino a chiamarlo a casa, ma lui mi tranquillizzò dicendo che era colpa sua e che sarei dovuto restare tranquillo e pensare alla partita della domenica. Era un Juventus-Napoli e vincemmo 3-1 a Torino l’anno del primo scudetto. Diego era un grande uomo prima di essere il più grande come calciatore. Ogni tanto mi avvicinavo a lui quando stava per calciare una punizione per un mancino e qualche volta me la lasciava anche, ma quando diceva che ci avrebbe pensato lui dovevo solo allontanarmi, perché sapevo che sarebbe stato gol”. Ha concluso, infine, Renica.

This post was published on Apr 25, 2024 9:43

Redazione Desk

Questo articolo è stato scritto dalla redazione di Road Tv Italia. La web tv libera, indipendente, fatta dalla gente e con la gente.

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