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La pallanuoto italiana in lutto per la scomparsa di Mattia Aversa (napoletano doc) ex giocatore della nazionale e del Torino

Tutta la pallanuoto italiana piange la scomparsa di Mattia Aversa, indimenticato giocatore del Torino, squadra di pallanuoto della Fiat, e della nazionale. Il 19 dicembre avrebbe compiuto 72 anni. Ha dedicato tutta la sua vita allo sport e alla pallanuoto.

Nato a Napoli, mosse i suoi primi passi, o meglio bracciate, nella squadra del Posillipo. Nel 1963 si trasferì a Torino, dove giocò per la squadra di pallanuoto della Fiat. Qui si guadagnò anche la chiamata in nazionale, con cui giocò 75 partite e andò in rete per ben 150 volte.

Ai mondiali di Belgrado del 1973, sul ultimo anno in nazionale, arrivò ad un passo dal bronzo, terminando quarto con il Settebello. Per due volte arrivò anche a giocarsi la finale scudetto con il Centro Sportivo Fiat, battuto dalla Pro Recco di Eraldo Pizzo e dalla RN Florentia di Gianni De Magistris.

Terminata la carriera agonistica, divenne allenatore e successivamente, nel 1981, fondò la società pallanuotista Iren Torino ’81, ed oggi era l’attuale vicepresidente della società. Lo scorso anno, con il figlio Simone come tecnico della squadra, avevano ottenuto la promozione in serie A1.

Ciao Mattia

Un delfino nato a Posillipo.
Da Palazzo Donn’Anna ha respirato la sua città.
Tra rocce ed insenature, dove crescono le cozze di Pietra salata lui è nato ed è cresciuto.
Non è un delfino qualsiasi…
È un vero figlio di parthenope, uno di quelli  che è capace di nuotare anche a Torino, una città dove non ci sono scogli e sirene ma altre acque che ama e che profumano di cloro.
Un delfino giovanissimo che arriva primo nella traversata dello stretto di Messina, anche se dice di non essere un nuotatore.
Un Delfino che si distingue per la sua indole e la sua tenacia.
La ” volontà vera ” l’amore di crederci in ciò che si fa, sempre con umiltà e tenendo salda sempre la sua napoletanità.
Un delfino che riesce ad insegnare anche agli altri.
Un delfino fondamentale per il gruppo.
Un campione che ha dato più di tutti, negli ultimi 50 anni, alla pallanuoto italiana.
Un punto di riferimento per tutti i giovani pallanuotisti italiani.
Qualcuno l’ha detto…
-” Ciao Mattia, quanta strada nei tuoi sandali…
Non ti dimenticheremo mai .”-

di Anna Copertino. In memoria di Mattia Aversa, pallanuotista

Ciao Mattia Aversa – Il ricordo di amici, avversari e colleghi

Federazione Italiana Nuoto – Il movimento della pallanuoto italiana perde un punto di riferimento importante, un amico appassionato e competente, una figura storica. Giungano al figlio Simone, presidente della società ed allenatore della prima squadra, al nipote Mattia, nuotatore olimpico a Pechino 2008, a familiari e amici le più sentite condoglianze del presidente della Federnuoto Paolo Barelli, dei presidenti onorari Lorenzo Ravina e Salvatore Montella, dei vice presidenti Andrea Pieri, Francesco Postiglione e Teresa Frassinetti, del segretario generale Antonello Panza, del consiglio e degli uffici federali, degli staff delle squadre nazionali di pallanuoto e dell’intero movimento natatorio italiano. Ciao Mattia.

Eraldo Pizzo, avversario e compagno di squadra – “Eravamo molto amici, si tratta di una perdita molto importante per me. Ho qui di fronte giornale dei suoi 60 anni, ci sono due foto in cui era bello allegro. L’avevo sentito una ventina di giorni fa, la sua morte è un dispiacere enorme. L’ho perso io, ma l’ha perso tutta la pallanuoto. Mattia è la persona che ha dato più di tutti alla pallanuoto negli ultimi 50 anni. S’è dedicato completamente al nostro sport e il suo amore era ricambiato: l’ho visto l’ultima volta che sono andato a Torino, c’era tanta gente che gli voleva bene, dai vecchi compagni ai ragazzini che frequentano la piscina.  Se oggi il Torino ’81 è in serie A, e speriamo che ci rimanga, è tutto merito suo. A Torino i dirigenti passavano, lui resisteva. Lavorava disinteressatamente, da grande appassionato. Non era un fuoriclasse, ma un campione utile alla squadra, quelli di cui c’è bisogno per vincere. Sempre allegro. Credo che mancherà molto a Torino, una città che ama la pallanuoto: il Torino ’81 sta riempendo le piscine, spero che ci siano altri dirigenti ad aiutare Simone, il figlio di Mattia, a tenerle piene”.

Sante Marsili, compagno di squadra – “Mattia era un fratello, un fratello maggiore. Abbiamo giocato a Torino nel momento più bello della nostra carriera. Gli sarò sempre riconoscente. Gli anni in nazionale sono stati bellissimi, forse lui avrebbe meritato qualcosa in più in azzurro, era un campione, ma in quell’epoca i campioni erano tanti. Quegli anni ci hanno unito per sempre”.

Gianni De Magistris, storico rivale – “Sono incredulo.  Con i club siamo stati rivali, ma abbiamo passato tanti bei momenti insieme in nazionale. Mattia era una persona allegra e di carattere, voleva sempre dire l’ultima parola: lo chiamavamo “la nonna”. Era un giocatore che lavorava per i compagni, avrebbe potuto giocare in qualunque squadra. Sono vicino alla moglie Marida e ai figli, lo ricorderò sempre”.

Enzo Carannante, compagno di squadra – “Mattia è stato il mio primo capitano e poi un fratello maggiore. Quando la Sisport Fiat ci lasciò, lui ebbe questa ispirazione e riuscì a creare questa società dal nulla: se il Torino 81 ora è in A1, lo deve a Mattia. I big della squadra, i non torinesi, andarono via, ma lui credette nei ragazzi che nel frattempo avevano vinto gli scudetti giovanili. Ed è davvero bello vedere ora il club nelle mani di suo figlio Simone, è stupendo che questo cammino prosegua nel suo nome. In tutti questi anni Mattia ha lavorato per la pallanuoto a Torino: la squadra non è mai scesa sotto la B, per anni è stata in A2. Durante la partita con la Pro Recco allo Stadio del Nuoto c’erano 1300 persone: io, da delegato Fin, avevo le lacrime agli occhi. È accaduto tutto grazie a Mattia: se la pallanuoto a Torino risponde sempre presente è perché abbiamo un passato e questo passato l’ha costruito Mattia Aversa”.

Eraldo Pizzo Il Caimano – “E’ difficile realizzare che non c’è più… Dopo il disimpegno della Fiat la pallanuoto a Torino rischiava di scomparire ma grazie a Mattia, alla sua tenacia e al suo amore per la pallanuoto venne rifondata la società, Torino ’81 appunto, che proprio quest’anno è risalita fino alla serie A. Mattia, dopo essere stato un grande atleta, è rimasto un grande uomo di sport e la sua impresa è stata epica… ma soprattutto è rimasto un uomo semplice e pieno di amici. Per sempre sull’Olimpo”.

Il saluto della Reale Mutua Torino ’81 Iren – “E’ stato il fondatore della Torino ’81, 35 anni fa. E’ stato la guida, la colonna portante, il punto fermo della nostra società. Sempre e comunque, trainandola in tutti i momenti difficili con il suo immenso amore per la pallanuoto. Ha insegnato il nostro meraviglioso sport ad intere generazioni, diffondendo la sua passione a migliaia di ragazzi. Questa mattina, all’età di 71 anni, Mattia Aversa ci ha lasciati. Ma se n’è andato coronando il suo grande sogno: vedere noi, la sua Torino ’81, in serie A1, allenata dal figlio Simone. Suo erede in tutto e per tutto. In questa giornata di lutto, ci stringiamo attorno alla moglie Marida e ai figli Simone e Nicolò. Per chi volesse fare un ultimo saluto a Mattia, il funerale è in programma martedì 13 dicembre alle ore 9 presso la Parrocchia Madonna delle Rose in via Rosario di Santa Fè 7 a Torino. Nella stessa chiesa, lunedì sera alle ore 19,15, si svolgerà il rosario”.

Francesco Healy
Francesco Healy
Ho sempre odiato, sin dalla nascita, le bugie e le ingiustizie, dunque da grande avevo solo due strade da poter percorrere, quella del detective o del giornalista, ho scelto la seconda e il potere della penna, da sempre affascinato da tale professione.
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