Furto al Comune di Napoli: ieri notte il palazzo del consiglio comunale di via Verdi è stato violato da ignoti, che si sono introdotti in alcuni uffici e trafugato il contante (ben poco, fortunatamente) dalla cassa della bouvette.
Insomma, il Comune di Napoli non dorme sonni tranquilli: quando cala la notte, e gli uffici si svuotano, il palazzo di via Verdi diventa territorio di scorrerie per i malintenzionati. I ladri hanno avuto tutto il tempo di “esplorare” il palazzo da cima a fondo. Al secondo piano hanno frugato nella stanza del consigliere Marco Russo. Al quarto, invece, la vittima prescelta è stato il consigliere Carmine Attanasio, che ha trovato l’anta di un armadietto divelta e i cassetti svuotati. La porta della sua stanza è stata l’unica a essere stata forzata: è questo il dettaglio che ha fatto nascere un atroce sospetto. Che, dietro la ruberia, si nascondano in realtà intenti intimidatori.
A indagare, con i dovuti rilievi, questa mattina è arrivata addirittura la Scientifica: per ora, gli agenti hanno accertato il furto di qualche busta di caffè e circa 50 euro di spiccioli presenti nella cassa della bouvette. Un bottino un po’ troppo magro per giustificare l’intrusione nel palazzo comunale. Insomma, se di ladri si è trattato, saranno rimasti non poco delusi. E se invece l’obiettivo dei malintenzionati fosse stato quello di intimidire l’amministrazione comunale?
A destare sospetti è il fatto che, da appena una settimana, il comando della Polizia Municipale di Napoli ha deciso di rimuovere la pattuglia che faceva presidio fisso al consiglio comunale di via Verdi. Una scelta che aveva destato non poche proteste da parte dei consiglieri comunali, e che proprio il consigliere Carmine Attanasio, aveva denunciato come una scelta “assurda e sbagliata”.
Oggi Attanasio si scaglia contro il consigliere Carmine Sgambati, che aveva sostenuto la proposta di taglio: “È stato così sguarnito un obiettivo sensibile“ denuncia Attanasio all’indomani del furto, “motivando la scelta con scuse puerili”, ovvero la carenza di personale e la necessità di limitare lo spreco di risorse. “Ma se c’è da tagliare”, ribatte Attanasio, “si cominci a risparmiare sul numero di collaboratori: il consigliere Sgambati, ad esempio, si avvale di ben tre unità di personale per espletare il suo lavoro. A me ne basta una”.
Insomma, l’intrusione nel palazzo di via Verdi ha gettato non poco scompiglio in Consiglio Comunale. Stamani il presidente Raimondo Pasquino ha inviato una lettera ai capigruppo in cui sottolinea “la necessita di ripristinare il presidio di polizia”. “Chi ha permesso quest’atto intimidatorio” conclude duramente Attanasio, che non ha dubbi sulla natura intimidatoria dell’intrusione, “si è reso responsabile di un reato: potrebbe infatti configurarsi l’ipotesi di interruzione di Pubblico Servizio. E se qualcuno si fosse introdotto nel palazzo per collocare, ad esempio, un ordigno esplosivo a orologeria?”.
This post was published on Feb 5, 2015 20:21
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