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Brasile-Uruguay 2-1: verdeoro in finale di Confederations Cup

Uruguay giunge al pareggio con Cavani dopo il vantaggio di Fred, ma viene beffato nei minuti finali da Paulinho.

 

di Michele Longobardi

 

Entrambe le squadre schierano la miglior formazione possibile, non ci sono dunque defezioni. Scolari in difesa conferma la coppia centrale David LuizThiago Silva, con Marcelo e Daniel Alves ai lati, Paulinho prende posto a centrocampo con Oscar e Luiz Gustavo, il tridente d’attacco è il solito con Fred supportato da Hulk e la stella Neymar. Tridente anche per Oscar Tabarez, Cavani-Forlan-Suarez si ritrovano tutti insieme dopo il turn over operato contro Tahiti.

La semifinale tutta sudamericana potrebbe regalare subito un colpo di scena dopo 14 minuti circa, infatti David Luiz atterra un avversario sugli sviluppi di un corner, è rigore. Forlan contro Julio Cesar. L’ex potiere dell’Inter si butta sulla sua destra e respinge il tiro. Grande occasione sprecata dalla Celeste.

La partita è intensa, ma le occasioni da gol non fioccano. Forlan prova a riscattarsi con un tiro da fuori, palla a lato di poco. Il Brasile esce alla lunga e mette in difficoltà la difesa avversaria con le incursioni laterali di Marcelo e Alves, con la fisicità di Hulk e le buone giocate di Luiz Gustavo. Meno appariscenti invece Neymar e Paulinho. Al 40′ passa il Brasile, Neymar si incunea in area, il tiro sbatte su Muslera in uscita, la porta rimane vuota e Fred ribadisce in rete con un tiro sporco.

Nel secondo tempo l’intensita non cambia, l’Uruguay sembra più convinto ma tende a non scoprirsi. Il pareggio arriva a causa di una disattenzione collettiva della difesa verdeoro, la palla carambola sui piedi di Cavani che tira senza pensarci su, il pallone termina nell’angolino e vale l’1-1. L’Uruguay rischia anche il sorpasso con un tentativo di autogol di Thiago Silva su cross di Forlan da calcio di punizione.

Quando la partita sembra scivolare verso i tempi supplementari, da un calcio d’angolo calciato da Neymar spunta la testa di Paulinho che regala la finale alla sua nazionale. Spagna o Italia, sicuramente i padroni di casa venderanno cara la pelle per uscire vincitori dalla Confederations Cup organizzata da loro.

This post was published on Giu 26, 2013 22:15

Michele Longobardi

Laureato in Lettere moderne alla Federico II. Appassionato di videogiochi, calcio, cinema e letteratura. Crede che il giornalismo non sia solo ricerca della verità, ma anche sapiente uso di ironia e sarcasmo.

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