A Napoli si è rinnovato il prodigio dello scioglimento del sangue di San Gennaro. Alle 17, dall’altare del Duomo cittadino, è stato dato l’annuncio dell’avvenuto miracolo con il tradizionale sventolio di fazzoletti bianchi. La teca, contenente le due ampolle con il sangue del Martire, era nelle mani dell’arcivescovo, Domenico Battaglia.
L’annuncio dell’avvenuto prodigio è stato salutato da un caloroso applauso da parte dei fedeli e dei turisti presenti nella Cattedrale. Il sangue del Martire era già sciolto quando le reliquie sono state prelevate dalla cassaforte della Cappella del Tesoro, attraverso la Deputazione di San Gennaro, alla presenza dell’arcivescovo Domenico Battaglia, dell’abate prelato monsignor Vincenzo De Gregorio e dai componenti della deputazione presieduta dal sindaco Gaetano Manfredi.
Quello del sabato che precede la prima domenica di maggio, in ricordo della traslazione delle spoglie mortali da Pozzuoli alle catacombe di Capodimonte, è uno dei tradizionali tre miracoli che si rinnovano, solitamente, ogni anno: il 19 settembre, data in cui fu decapitato il martire nel 305 d.C. e dedicato al santo patrono cittadino; il 16 dicembre, nell’anniversario di una terribile eruzione del Vesuvio del 1631 arrestata, secondo credenza popolare, per intercessione del Santo.
Nel corso dei secoli i fedeli non hanno mai smesso di ritenere l’evento prodigioso come un vero e proprio miracolo, segno della protezione dal cielo. Secondo la tradizione popolare, infatti, il tempo e l’intensità del sangue sono considerate di buon auspicio per la città. Il ritardo nella liquefazione o l’assenza del miracolo, nonostante canti, preghiere, invocazioni e litanie in dialetto viene considerato segno sfavorevole per Napoli e per i napoletani.
This post was published on Apr 30, 2022 17:15
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