Da oggi la Napoli del calcio ha un beniamino in più nel proprio cuore che non veste la maglia azzurra: è Pedro, il campione spagnolo della Lazio autore della doppietta che, fermando l’Inter sul pareggio, ha consentito agli uomini di Conte, a loro volta bloccati sullo 0-0 a Parma, di mantenere la testa della classifica e di poter ancora sognare lo scudetto essendo padroni del proprio destino a 90 minuti dalla fine del campionato.
Ieri sera nel dopo partita, con le strade di Napoli deserte, da più parti riecheggiava il motivo reso celebre da Raffella Carrà negli anni ’80 e dal ritornello tormentone. Dalle case o davanti a bar e circoli dove i tifosi si sono ritrovati per vedere la partita, spesso su due schermi per tenere sotto controllo quanto accadeva a San Siro, arrivavano le note di ‘Pedro’ cantate a squarciagola. Così pure sui social, dove tanti tifosi azzurri hanno ritenuto di esprimere la loro gioia a caldo ringraziando l’ex Barcellona con il coro dedicato.
Di oggi invece la consacrazione in una delle stradine più celebri del mondo, la via dei presepi, quella San Gregorio Armeno sempre molta attenta a celebrare i personaggi del momento mischiando sacro e profano. A dedicare una statuina al giocatore della Lazio ci ha pensato il maestro Marco Ferrigno. La statuina, in fase di realizzazione, ritrae Pedro che esulta col dito puntato al cielo e la maglia biancoceleste. Il basamento azzurro reca l’incisione “Grazie Pedro”.
“È un omaggio sincero – spiega Marco Ferrigno – Pedro è entrato senza volerlo nel cuore dei napoletani. A Napoli non dimentichiamo chi ci dà una mano, anche se veste un’altra maglia”. La notizia si è già sparsa tra i vicoli, e qualche tifoso è passato a dare un’occhiata. “La comprerò e la metterò sul comodino fino a venerdì”, dice uno di loro.
“Il presepe napoletano è cronaca e cuore – sottolinea Ferrigno -. E in questo momento storico Pedro ci stava. È il simbolo del colpo di scena che Napoli vive come destino”. La statuina sarà pronta prima di venerdì. Poi decideremo se metterla in vetrina o farla entrare nel presepe dello scudetto. Ma lo diciamo a bassa voce, perché a Napoli, anche la terracotta ha rispetto per la scaramanzia”.
This post was published on Mag 19, 2025 15:53
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