Ad un mese dall’inizio della scuola, il servizio di refezione scolastica nelle scuole napoletane non è ancora partito. E mentre solo poco giorni fa arrivavano a tante famiglie i bollettini relativi alla mensilità di aprile scorso, l’amministrazione, contemporaneamente, chiedeva alle stesse famiglie negli stessi giorni un contributo extra integrativo di 15 euro a bambino per l’avvio del servizio refezione di quest’anno”, così Valeria Valente, deputata e consigliera comunale Pd.

Per un’attività che ha una data certa di inizio e fine, con una copertura di circa 10 mesi all’anno, sorge un dubbio: mettere a bando il servizio con più di un mese di ritardo rispetto all’inizio della scuola è un errore o semplicemente si cerca di risparmiare sul piano annuale del servizio? E ancora, siamo sicuri che i 15 euro a bambino servano ad organizzare al meglio l’attività e non invece a rimpinguare le casse del Comune ormai vuote, visto il disastro di questi anni?

Valente: “Il sindaco a chiacchiere si professa vicino agli ultimi”

“L’amministrazione seppur interrogata, anche da me in Consiglio comunale, ancora una volta tace o balbetta. E ancora una volta, dopo l’abbassamento della soglia dell’esenzione Irpef per i redditi più bassi e mentre si continua a regalare suolo pubblico per feste di piazza, il sindaco, che a chiacchiere si professa vicino agli ultimi, continua a chiedere sacrifici proprio a chi ha sicuramente meno. È troppo chiedere al capo dell’amministrazione di occuparsi un po’ meno degli scenari internazionali, che forse proprio direttamente dalle sue mani non dipendono, e un po’ di più della qualità della vita concreta dei cittadini napoletani rispetto alla quale, invece, le scelte sbagliate dell’amministrazione finiscono per essere determinanti?” conclude la Valente come riportato da Il Velino.