giovedì, Aprile 25, 2024
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Ticket di ingresso a San Gregorio Armeno: la proposta divide

Il ticket di ingresso a San Gregorio Armeno sarebbe incassato dal Comune, che potrebbe così migliorare la fruibilità della zona. Ma perché far pagare ai turisti?

Napoli, sotto l’assedio dei turisti che nell’ultimo weekend hanno affollato numerosi le strade del centro storico, risponde con una proposta choc: stabilire un ticket di ingresso a San Gregorio Armeno. La proposta arriva dall’associazione Corpo di Napoli, che raccoglie le adesioni della maggior parte dei pastorai che hanno una bottega nella storica strada dei presepi.

Guarda il video: Boom di turisti a Napoli: “traffico” pedonale congestionato ai Decumani

L’ultimo weekend ha fatto registrare una vera e propria invasione di turisti: checché ne dica qualcuno, questo Natale non è come tutti gli altri. È vero che durante il periodo delle festività natalizie San Gregorio Armeno e Decumani vengono ogni anno letteralmente prese d’assalto dai visitatori: ma quest’anno i turisti sono di più. Il flusso turistico ha fatto registrare, solo nell’ultimo weekend di Novembre, un aumento del 40%. Una cifra che è destinata verosimilmente a crescere con l’avvicinarsi del Natale.

Ticket a San Gregorio Armeno per regolare il flusso turistico

Gli effetti di questo incremento turistico si sono immediatamente fatti sentire e vedere: sabato mattina i Decumani erano letteralmente invasi di visitatori, come si può vedere nelle immagini raccolte da Road Tv Italia: traffico pedonale paralizzato e attimi di panico tra la folla che è rimasta bloccata a via San Gregorio Armeno anche per un quarto d’ora di fila, senza poter andare né avanti né indietro. Una affluenza record che se da un lato è un bel successo per la città di Napoli, dall’altro non manca di sollevare le prime polemiche: a quanti plaudono alle politiche messe in atto dall’amministrazione comunale per il rilancio dell’immagine della città, c’è chi risponde che Napoli è allo stato attuale impreparata ad accogliere un tale flusso di visitatori. E propone delle soluzioni limite. Come quella di “chiudere” l’accesso a via San Gregorio Armeno facendo pagare ai turisti un ticket di ingresso.

San Gregorio Armeno come un museo a cielo aperto

La proposta arriva dall’associazione Corpo di Napoli e dal portavoce dei pastorai, Gabriele Casillo: san Gregorio Armeno sarebbe un vero e proprio museo a cielo aperto, e per entrare sarebbe giusto pagare. La proposta presentata dall’associazione prevede il pagamento di un ticket di un euro a persona. Tanto costerebbe il biglietto di ingresso alla storica via dei presepi. Gli incassi andrebbero non ai pastorai né all’associazione Corpo di Napoli, ma al Comune, che dovrebbe utilizzarli per garantire la sicurezza e la fruizione ottimale (per quanto possibile) del maxi museo a cielo aperto.

Una proposta che ha immediatamente fatto discutere: non tutti infatti giudicano favorevolmente l’imposizione di quella che si configura a tutti gli effetti come una tassa di accesso una pubblica via, che potrebbe scoraggiare e addirittura indignare i turisti, i quali potrebbero scegliere di non visitare san Gregorio Armeno. La storica via dei pastori potrebbe perdere quindi buona parte dei suoi visitatori. Ma secondo i pastorai della zona, la minore affluenza non sarebbe un problema.

Meno folla significa più guadagni: ma perché devono pagare i turisti?

Questi giorni di ressa l’hanno dimostrato: la maggior parte dei turisti che hanno affollato le strade del centro di Napoli in questo ultimo weekend non ha acquistato nulla. Il perché è semplice: non c’era modo nemmeno di fermarsi ad ammirare un presepe, figuriamoci a comprare un pastore. Secondo l’associazione Corpo di Napoli, a cui sono iscritti quasi tutti i pastorai di san Gregorio Armeno, in effetti una minore affluenza sarebbe sinonimo di maggiori guadagni. E in quest’ottica arriva la proposta di regolamentare l’accesso alla strada con un biglietto di ingresso: in questo modo il flusso di visitatori sarebbe costante e regolare, e le persone potrebbero fermarsi, oltre che a guardare, anche a fare acquisti.

Inoltre i proventi raccolti servirebbero a incrementare la sicurezza e creare una migliore organizzazione che eviterebbe gli spiacevoli episodi, borseggi, malori e piccole risse, verificatisi negli anni scorsi. Vista sotto quest’aspetto, la proposta sembra encomiabile: ma c’è chi non è d’accordo a far pagare il prezzo di queste migliorie ai turisti che vengono a visitare Napoli.

De Magistris dice no al ticket di ingresso a San Gregorio Armeno

Le polemiche sollevate dalla proposta sono arrivate anche alle orecchie del sindaco Luigi De Magistris, che ha subito accantonato l’idea: “Non possiamo far pagare le persone che entrano nel cuore della nostra città” ha commentato seccamente il sindaco. Una presa di posizione chiara, che non lascia aperto nessuno spiraglio di ripensamento. “Parliamo piuttosto di questo fiume in piena positivo” dirotta l’attenzione il sindaco “che ovviamente ci crea dei problemi che dobbiamo affrontare. A mia memoria, e ho 47 anni, non ricordo di aver mai visto un’onda di turisti così costante, con un aumento del 40% circa rispetto allo scorso anno, che era stato già un risultato straordinario”.

“Sicuramente ci dobbiamo attrezzare con la mobilità non solo veicolare, ma anche pedonale, con info point ed è un lavoro che deve fare l’intera città. Ma pensiamo alla loro presenza che significa bella immagine allegria vitalità, ma significa anche economia commercio, una città sicuramente ripresa” conclude.

Napoli chiamata ad adeguarsi a standard turistici europei: ma come?

Una cosa è certa: Napoli è ormai una meta turistica di interesse internazionale. Un successo che fa piacere ai napoletani e a quanti amano Napoli, ma che pone l’amministrazione e i cittadini anche davanti a una serie di problemi di gestione. È giunto il momento per la città di adeguarsi a standard turistici europei. Ma come questo adeguamento avverrà, resta oggi come oggi, un punto interrogativo.

Giuliana Gugliotti
Giuliana Gugliottihttps://www.roadtvitalia.it
Nasco in Ottobre, prima del tempo. Mi resta addosso l'ansia di fare, negli anni imparo che la fretta è cattiva consigliera. Odio le approssimazioni, amo Napoli, l'odore dei libri e le cose ben fatte.
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