“L’idea nasce dalla valutazione dell’enorme fermento creativo presente sul nostro territorio, a fronte di un’industria che non riesce ancora a radicarsi“, afferma Maurizio Gemma, direttore della Film Commission e promotore del progetto. “Due i criteri che caratterizzano i dieci progetti: il rapporto con il territorio campano e l’appeal internazionale di temi, storie e linguaggi“.
“Shoots and Roots”: le dieci coproduzioni Napoli-resto del mondo
Il thriller- mystery “Astrid’s Saints”, del napoletano-newyorkese Mariano Baino, protagonista e co-sceneggiatrice Coralina Cataldi- Tassoni. “Lala”, di Goutam Ghose, racconta l’incontro a Bombay tra un giovane filmaker napoletano e un ragazzo indiano in fuga. “Moses”, di Gaetano Di Vaio e Diego Olivares, una guerra tra bande, una guerra tra napoletani e immigrati.
“Roman Holydays”, documentario sugli ozi di Baia del primo secolo avanti Cristo, riportati alla luce grazie al lavoro di una squadra di archeologi e restauratori: regia di Marcello Adamo, Raffaele Brunetti e Caterina Turroni. “Royal Hunters”, documentario di Pasquale Formicola ed Elisabetta Rasicci. La commedia romantica “Undercover” di Simona Cocozza, l’incontro tra un 35enne e una prostituta.
Non manca il cinema d’animazione, con “La gatta Cenerentola” di Ivan Cappiello, Marino Guarnieri, Alessandro Rak e Dario Sansone, in coproduzione con Rai Cinema. “Edo il piccolo principe”, serie in 3D rivolto agli adolescenti. “Gaia”, firmato da Barile, in co-regia con Roger Rueff.
In ultima analisi, una serie televisiva fantasy firmata da Samantha Cito, “Pompei – I messaggeri del fuoco” dove la vicenda va oltre l’eruzione del 79 dopo Cristo in una trama thriller.