venerdì, Marzo 29, 2024
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Sepe: “Giovani, correte incontro al Cristo risorto e non fatevi prendere da ciò che vi degrada!”

"Questa notte è un nuovo inizio" la frase rivolta a tutti i presenti e non solo.

Nella notte del 31 marzo 2013 sono due gli eventi importanti da appuntare: uno civile ossia il ritorno dell’ ora legale, l’altro religioso: Cristo è risorto ancora una volta. La resurrezione per i cristiani è la Notizia per antonomasia, la Buona Novella, ci arriva infatti dal vangelo e si perpetua ogni anno, anche se forse non è scontato: per come il mondo spesso si comporta Cristo potrebbe anche decidere di non risorgere più. E se l’anno prossimo non risorgesse? Un dono dunque non scontato, ma da accogliere con grande gioia.

Inutile spingersi troppo in là, queste parole di gioia vengono dalla nostra realtà napoletana, dal Cardinale Crescenzio Sepe, che nella notte santa ha celebrato la Veglia Pasquale, la “Madre di tutte le veglie come scrive Sant’Agostino.

In questa notte, infatti, noi viviamo il grande e definitivo mistero della nostra fede: il passaggio dalla morte, effetto del peccato, alla vita nuova che Cristo ci ha donato risorgendo dai morti. Cristo è risorto! Questa verità è la conclusione del lungo cammino della storia, ha esordito l’arcivescovo.

Una festa che non finisce col sorgere del giorno di questo mondo; Cristo, che ora è risorto, ci accompagnerà per sempre”, così dicendo Sepe ha parlato di una “ Pasqua eterna che durerà se sapremo vivere alla luce dell’amore che Cristo ci ha donato e che noi dovremo donare al nostro prossimo”.

Nella celebrazione del giorno di Pasqua si è poi ripetuto nell’esaminare il brano dell’annuncio della resurrezione nel Vangelo, ricordando che

non è semplice ricordo, ma è un “memoriale”, cioè un evento che avviene e rinasce anche oggi e riguarda tutti noi. Se le apparizioni del risorto riguardano solo le prime generazioni di testimoni, tuttavia anche a noi, come a loro, è possibile sperimentare la realtà della Risurrezione nel dono vicendevole dell’amore e del perdono.La nostra Pasqua sarà vera e autentica se impariamo a leggere la grande lettera dell’amore che Dio ha scritto in ciascuno di noi.

Si è infine rivolto ai giovani: “non fatevi prendere dalla morsa del male, della droga, degli alcolici, che vi rovinano e vi degradano, correte incontro a Cristo e troverete la gioia della vita, una vita libera dalle ansie e dalle paure, dalle depressioni, e rifarsi una vita nuova, una vita risorta, una vita generosa, fatta di amore e di solidarietà verso gli altri.

Ha concluso come suo solito: “ ‘A Maronna v’accumpagna“.

E l’augurio del cardinale sia anche l’augurio di noi redattori. Buona Pasqua a tutti!

Redazione web
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