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Premio Elsa Morante 2018, video-intervista allo scrittore e giornalista Aldo Cazzullo

La giuria tecnica del Premio Elsa Morante Ragazzi, presieduta da Dacia Maraini e composta da Silvia Calandrelli (Direttore Rai Cultura), Francesco Cevasco (Corriere della Sera), Vincenzo Colimoro (giornalista), Roberto Faenza (regista), David Morante (diplomatico e nipote di Elsa Morante), Paolo Ruffini (giornalista, Direttore di Tv 2000), Maurizio Costanzo (giornalista, autore televisivo), Monica Maggioni (Presidente della Rai), Gianna Nannini (cantautrice, musicista), Tjuna Notarbartolo (scrittrice, giornalista, Direttore del Morante), Teresa Triscari (diplomazia culturale Ministero degli Affari Esteri, critico letterario), ha selezionato i vincitori delle sezioni dedicate allo spettacolo: il Premio Elsa Morante Cinema, il Musica e quello dedicato al Teatro.

Il Premio Elsa Morante Cinema va a Luciano Stella, per aver prodotto il film d’animazione “La Gatta Cenerentola”, ispirato alla fiaba di Gianbattista Basile e all’opera teatrale di Roberto De Simone. Luciano Stella, produttore cinematografico illuminato, dinamico e versatile è, tra l’altro, il fondatore della Mad Entertainement, che ha realizzato progetti competitivi di livello internazionale valorizzando talenti nostrani.

La “Gatta Cenerentola” e` coinvolta anche per il Premio Elsa Morante Musica che sarà assegnato ai Foja per il brano “A chi appartieni”, colonna sonora del film. Il Gruppo è formato da Dario Sansone, Giovanni Schiattarella, Ennio Frongillo, Giuliano Falcone, Luigi Scialdone. Il loro sound è grintoso e originale, appassionato e dolce, proprio come il nome che hanno scelto, nella lingua che li ha partoriti: “foja” infatti, in napoletano, è quel termine intraducibile che racconta una smania carnale, un desiderio capace di grandi energie.

Premio Elsa Morante Teatro a David Gramiccioli. Attore intenso e carismatico, fondatore della Compagnia del Teatro Artistico d’Inchiesta, con la quale ha portato in scena figure e temi di grande attualità, affrontando, attraverso lo strumento del teatro, anche argomenti spesso censurati dai media ufficiali, è lui a portare in scena “Mi chiamo Antonino Calderone” monologo di Dacia Maraini su un pentito di mafia. Questa sezione del Premio è intitolata “Dar voce a Elsa Morante”, perché l’artista premiato interpreta un breve passo di un’opera di Elsa Morante, in questo caso l’Addio de “Il mondo salvato dai ragazzini”, di cui ricorre il cinquantennale della pubblicazione.

Redazione Desk
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