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Napoli – V° Municipalità, Sala Silvia Ruotolo: presentazione Un Giorno per la memoria. Video intervista a Paolo Siani

Quest’oggi presso la V° Municipalità (Vomero-Arenella), Sala Silvia Ruotolo, presentazione del libro “Un giorno per la memoria” a cura della giornalista e scrittrice Anna Copertino. Presenti all’iniziativa i ragazzi dell’Istituto Statale d’Istruzione Superiore Giustino Fortunato, la Scuola Media Statale Viale delle Acacie e l’Istituto Superiore Attilio Romanó di Miano.

In Sala ero inoltre presenti diverse associazioni, come la Consulta della Legalità con il Presidente Aldo De Chiara, l’associazione ACSSA, AVC NOER (PROTEZIONE CIVILE) con Noap Caputo e Eugenio Capobianco, Unicef con Clara Di Bernardo, l’Associazione Primavera Arte con Ilva Primavera.

Ha inoltre preso parte alla presentazione il Presidente della Municipalità 5 Paolo De Luca e la consigliera e avvocato Margherita Siniscalchi.

Presenti in sala anche i familiari delle vittime Francesco Clemente (figlio di Silva Ruotolo), Davide Estate (presidente Associazione Antiracket Vomero/Arenella e nipote di Maurizio Estate) e Paolo Siani (presidente della Fondazione Polis della Regione Campania  e fratello Giancarlo Siani), e gli autori Federica FloccoLucia Montanaro, con la presenza in sala di Tjuna Notarbartolo (pronipote di Emanuele Notarbartolo) e Serena Capozzi. Sempre in sala anche i genitori della vittima innocente Antonio Landieri.

Video-Intervista a Paolo Siani

Un Giorno per la Memoria

Ventuno autori per ventuno vittime innocenti. Uomini e donne uccisi, anche se del tutto estranei a ogni connivenza con il sistema o altro tipo di malaffare. Morti che troppo spesso vengono impropriamente definiti “uno scambio di persona”, come a voler giustificare l’errore umano, anche se compiuto per mano di delinquenti. In un libro le storie di molti di loro, tratteggiate da autori famosi, “affidando” a ognuno di loro la memoria di una vittima.

Le vittime innocenti a cui gli scrittori hanno dedicato i loro racconti: Simonetta Lamberti, Teresa Buonocore, Lea Garofalo, Gelsomina Verde, Silvia Ruotolo, Giancarlo Siani, Genny Cesarano, Domenico Beneventano, Annalisa Durante, Pasquale Romano, Antonio Landieri, Gigi Sequino e Paolo Castaldi, Maurizio Estate, Palma Scamardella, Alberto Vallefuoco con Rosario Flaminio e Salvatore De Falco, Emanuele Notarbartolo, Mario Diana, Domenico Noviello, Pasquale Cappuccio, Attilio Romanò, Gianluca Cimminiello, Marcello Torre, Filomena Morlando, Dino Gassani, Valentina Terracciano, Angelo Vassallo, Aylan Kurdi, e Maikol Giuseppe Russo.

Gli scrittori che hanno partecipato all’antologia: Vincenza Alfano, Serena Capozzi, Anna Copertino, Giovanni Copertino, Vincenza D’Esculapio, Valentina de Giovanni, Loredana De Vita, Antonio Di Costanzo, Dino Falconio, Federica Flocco, Gian Ettore Gassani, Gino Giaculli, Francesco Healy, Pino Imperatore, Antonio Maiorino, Lucia Montanaro, Wanda Marasco, Giancarlo Marino, Tjuna Notarbartolo, Giuseppe Petrarca, Angela Procaccini, Rosaria Rizzo, Donatella Schisa, Renato Serpieri, Stefania Squillante, Piero Antonio Toma, Chiara Tortorelli, Letizia Vicidomini.

“L’unica cosa che le mafie proprio non tollerano è la memoria, perché mina il consenso sociale, demistifica la vulgata buonista e, al pari di una cicatrice, non consente di cancellare la ferita inferta. Se il dolore resta, come sempre accade per le morti che appaiono tanto più assurde quanto più sono immotivate, le iniziative che nascono dalla memoria sono semi di speranza per il futuro, soprattutto per le generazioni più giovani” (dall’introduzione di Raffaele Cantone).

“L’immane, impressionante elenco dei caduti delle guerre di mafia, camorra, ‘ndrangheta e non solo, senza confini di tempo, di spazio, di ruoli, di condizione economica e sociale. I protagonisti dei singoli racconti sono diversissimi tra loro: avvocati/politici, giornalisti, imprenditori, collaboratori di giustizia o persone comuni entrate in contatto con ambienti criminali per nascita o per contingenze, non certo per scelta. Vittime di ogni età in un arco temporale di oltre centoventi anni” (dalla prefazione di Maurizio de Giovanni).

Francesco Healy
Francesco Healy
Ho sempre odiato, sin dalla nascita, le bugie e le ingiustizie, dunque da grande avevo solo due strade da poter percorrere, quella del detective o del giornalista, ho scelto la seconda e il potere della penna, da sempre affascinato da tale professione.
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