martedì, Aprile 16, 2024
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Debutto amaro per Insigne al Mondiale brasiliano

Lorenzo Insigne debutta in un Mondiale, ma non può risollevare le sorti di una squadra apparsa spenta e senza mordente

I tifosi napoletani avevano chiesto a gran voce la convocazione di Lorenzo ”il Magnifico”, dopo lo scorcio finale di campionato giocato alla grande dal piccolo giocatore azzurro. Cesare Prandelli ha premiato il giocatore di Frattamaggiore, puntando anche sul fatto di poter cambiare disposizione tattica grazie a lui.

Poco spazio per Insigne

Lorenzo Insigne non è certo partito per il Brasile per fare il titolare, in avanti la punta è una ed ha caratteristiche del tutto differenti. Si tratta di Balotelli. Dietro di lui Insigne potrebbe giostrare senza problemi, come fa con Higuain nel Napoli. Anche in questo caso Prandelli la vede diversamente, servono degli incursori, infatti, che possano trarre vantaggio dal gioco di sponda dell’attaccante del Milan. Ed ecco, dunque, Candreva e Marchisio.

Il ruolo di comprimario era preventivabile e Lorenzo lo ha accettato senza polemiche, ma avrebbe sicuramente preferito debuttare in un Mondiale in un modo migliore. Finalmente Insigne gioca una partita della rassegna calcistica più importante in assoluto, ma il suo ingresso ha avuto un significato chiaro fin dall’inizio: l’Italia è in difficoltà, dentro tutti i giocatori di qualità e che Dio ce la mandi buona. Già, la partita con la Costa Rica è stata un calvario per tutti i tifosi della Nazionale.

Lorenzo si perde nella mediocrità della Nazionale

Giocatori apparsi molli, disattenti, a tratti presuntuosi. La Costa Rica, invece, ha confermato di non essere una squadra che partecipa tanto per far divertire gli avversari. Nazionale veloce e fisica, è formata per la stragrande maggioranza da giocatori che militano nei migliori campionati europei. Dopo lo 0-1 siglato da Ruiz e dopo aver visto una fase offensiva deficitaria, Prandelli decide di mettere dentro Insigne, insieme a Balotelli, Cassano e Cerci. Lorenzo sperava in un debutto più felice o chissà, forse sperava proprio di entrare in un momento di difficoltà, per poi risolvere la situazione con un suo tiro a giro.

A quel punto sì che Lorenzo sarebbe diventato ”il Magnifico”. Ma non c’è stato nulla da fare, Insigne ha provato qualche giocata sulla fascia sinistra, ma quello che ne è venuto fuori è stata una serie di passaggi errati, di fraseggi troppo corti o troppo lunghi, di palloni persi malamente. Un solo tentativo di tiro, una sorta di semi-rovesciata con la palla che ha raggiunto San Josè, la capitale della Costa Rica. Poco da rimproverare ad Insigne, però.

La partita l’hanno persa tutti, ma lui ha, forse, le responsabilità minori. Sperava in un debutto migliore, ma per diventare Magnifici bisogna aspettarsi di tutto e agire di conseguenza. La prossima volta andrà meglio, si spera per lui e per la Nazionale.

 

Michele Longobardi
Michele Longobardi
Laureato in Lettere moderne alla Federico II. Appassionato di videogiochi, calcio, cinema e letteratura. Crede che il giornalismo non sia solo ricerca della verità, ma anche sapiente uso di ironia e sarcasmo.
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