giovedì, Aprile 18, 2024
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Complotti dietro la ‘Rinuncia’ ?

Rispetto per la decisione ma ipotesi di complotto e di arresto

 

Pochi giorni e Papa Ratzinger lascerà il Pontificato, queste storiche dimissioni sono state commentate da tutti, laici e religiosi, le idee sono tante, le opinioni a volte contrastanti, c’è chi ha accettato con grande rispetto, chi si è scandalizzato, chi ha lavorato di immaginazione.

Tra le fila del partito dei fantasiosi c’è chi, attratto dalla teoria del complotto, non prova interesse per eventuali giudizi morali sulle dimissioni del Pontefice, ma è affascinato dalle probabili motivazioni che hanno spinto il Papa a prendere la più sofferta delle decisioni.

Per questi amanti della dietrologia, i problemi di salute, messi in evidenza dal Papa sarebbero così banali, da essere solo una giustificazione, un modo per distogliere l’attenzione dal motivo reale. A sostegno delle loro idee, il web in questi giorni ha sfornato diverse teorie.

La più sconcertante di tutte pone alla base dell’annuncio del Papa un’imminente mandato d’arresto verso lo stesso, rilasciato dall’International Tribunal into Crimes of Church and State di Bruxelles.

Secondo l’ITCCS, Papa Ratzinger sarebbe colpevole di crimini contro l’umanità e associazione a delinquere. Potrebbe mai essere verosimile una ricostruzione del genere, che strizza l’occhio alla trama di un romanzo di Dan Brown? Ad ogni modo la domanda da porsi è sul perché una notizia epocale abbia scatenato la fantasia di molti.

In realtà, le dimissioni del Pontefice arrivano in un momento non proprio tranquillo per la Chiesa, l’ultimo scandalo in ordine cronologico, annata 2012, è ricordato con il nome di Vatileaks, fa riferimento ad una sistematica fuga di documenti classificati come riservati, che hanno portato in evidenza lotte di potere all’interno del Vaticano, alcune irregolarità nell’applicazione delle normative antiriciclaggio e complotti, anche contro il Papa.

Molti dei documenti trapelati, sono stati pubblicati nel libro di Gianluigi Nuzzi “Sua Santità”, nel maggio 2012, mese ricco di avvenimenti, i più rilevanti riguardano il fermo di Paolo Gabriele, il cosiddetto “Corvo”, accusato di aver fatto uscire carte segrete dal Vaticano e l’allontanamento, dopo pochi giorni, di Ettore Gotti Tedeschi dalla presidenza dell’Istituto per le Opere di Religione, carica assunta nel settembre 2009.

Solo una coincidenza, o qualcosa di più? È un fatto che lo IOR (Istituto per le Opere di Religione) sia da molti anni il tallone d’Achille della Chiesa, molti sono i dossier che lo riguardano e le inchieste giudiziarie, condotte dalla procura di Roma, in cui compare, in molti casi per riciclaggio.

Il caso più noto di riciclaggio è quello di Don Evaldo Biasini, conosciuto come “don bancomat”, ex economo della Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue già coinvolto nell’inchiesta sulla cricca degli appalti del G8 e i grandi eventi. Anche nell’ambito del più recente scandalo Monte dei Paschi, occorrerà fare chiarezza sul ruolo svolto dallo Ior nella vicenda della acquisizione della Banca Antonveneta.

Molti ancora sono i filoni d’inchiesta in cui la “Banca Vaticana” e per certi versi il Vaticano sono rimasti impigliati, così pur non volendo dare credito ad ogni teoria del complotto, non si può non constatare che a volte la realtà supera la fantasia.

Diego De Vellis

Redazione Desk
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Questo articolo è stato scritto dalla redazione di Road Tv Italia. La web tv libera, indipendente, fatta dalla gente e con la gente.
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