venerdì, Aprile 19, 2024
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Calciatori con due cuori, uno bianconero e uno azzurro

Molti giocatori hanno militato sia nel Napoli, sia nella Juventus

La sfida di domani sera rievoca grandi sfide, quindi, grandi campioni. In entrambe le squadre ne sono passati molteplici e alcuni hanno vestito sia l’azzurro, sia il bianconero. La fortuna di questi giocatori è stata diversa, come lo è anche il ricordo che ne hanno i tifosi delle due squadre. Ci sono stati assoluti fenomeni che hanno fatto stropicciare gli occhi ad entrambe le tifoserie, giocatori normali, senza infamia e senza lode, giocatori caduti nel dimenticatoio.

Gli oriundi Altafini e Sivori

I nomi più caldi sono quelli di Josè Altafini e Omar Enrique Sivori. Anni 60 e 70, quando andavano tanto di moda gli oriundi. Il primo, brasiliano di Piracicaba, ha militato anche nel Milan. Altafini approdò al Napoli nel 1965 e ci rimase fino al 1972, quando fu acquistato proprio dalla Juventus. Nel Napoli fece coppia d’attacco proprio con Sivori e portò il Napoli al secondo posto nella stagione 1967/68. Con la Juventus, invece, vince due Scudetti segnando 25 reti in 74 partite. Quello del 1975 è il più ricordato dalle tifoserie, infatti, fu lui a segnare il gol decisivo nella gara tra Napoli e Juve. Un gol all’88’ che avrebbe poi dato lo Scudetto ai bianconeri. Da quel momento Altafini diventa core ‘ngrato.

Omar Sivori, el cabezon, farà il percorso inverso. Dalla Juventus passerà al Napoli. Dal 1957 al 1965, l’argentino formerà il trio delle meraviglie con il gallese Charles e la leggenda del calcio italiano Boniperti. 135 gol in 215 partite, questo l’incredibile bottino di Sivori in maglia bianconera. Nel Napoli arriva nel 1968 e ci rimane tre stagioni portando il club partenopeo alla vittoria della Coppa delle Alpi nel 1966.

Grandi difensori

In entrambe le squadre hanno militato, inoltre, due grandi difensori, tra i migliori in assoluto del calcio italiano, si tratta di Fabio Cannavaro e Ciro Ferrara. Il primo nasce nelle giovanili del club partenopeo per poi giungere nella squadra maggiore nel 1992 per rimanerci fino al 1995. Diventa colonna portante del Parma, poi un paio di stagioni sfortunate all’Inter e il passaggio nel 2004 alla Juventus. La difesa di Fabio Capello si regge su di lui e su Lilian Thuram, ma i due Scudetti portati a casa da quella squadra vengono revocati a causa di Calciopoli.

Ciro Ferrara, napoletano D.O.C., militerà in sole due squadre in tutta la sua carriera, proprio Napoli e Juventus. Anche lui fa parte delle giovanili degli Azzurri. Ferrara fa parte della rosa vincitrice di due Scudetti, una Coppa Italia e una Coppa Uefa, il Napoli di Diego Armando Maradona. Nella Juvnetus arriva nel 1994 e ci rimane fino al 2005. Qui vince altri cinque campionati di Serie A e quattro Supercoppe Italiane.

L’estremo difensore per antonomasia, Dino Zoff

Se si parla di difesa, non si può non parlare dell’estremo difensore, il portiere. Dino Zoff, considerato il più grande portiere italiano, Buffon permettendo, ha difeso i pali della porta napoletana dal 1967 al 1972. Esempio di longevità e integrità fisica, la sua striscia di 332 partite consecutive in Serie A è tuttora il record del nostro campionato. Le vittorie arrivarono in maglia bianconera, una Coppa Uefa e ben 6 Scudetti.

Da Fonseca a Zalayeta, il Sudamerica ”minore”

Si ritorna in Sudamerica, in Uruguay per la precisione. Due giocatori di tale nazione hanno militato, in due periodi molto diversi, in entrambe le squadre. Daniel Fonseca passa al Napoli via Cagliari. Giocatore tutto sinistro, non è un fenomeno, ma è in grado di segnare gol di grande stile e ha un preciso tiro da fuori area. Nella partita di Coppa Uefa giocata contro il Valencia e finita 1-5 per il Napoli, l’attaccante segna tutte e cinque le reti. Passa alla Roma e poi alla Juventus, dove vince lo Scudetto nella stagione 1997/1998, senza offrire prestazioni continue.

Marcelo Zalayeta, invece, fu l’esempio, in maglia bianconera, dell’attaccante che si fa trovare pronto quando il titolare non c’è. Gioca nelle Juventus di marca lippiana e capelliana. Il suo primo gol lo segna proprio contro il Napoli il 14 marzo 1998. La sua media realizzativa è molto alta, ma viene spesso mandato in prestito in squadre italiane e straniere. Dal 2007 al 2009, Zalayeta veste la maglia del Napoli di Edy Reja. Qui segna 12 reti in 54 partite.

Più Napoli che Juventus

Ci sono poi giocatori che hanno avuto maggior fortuna al Napoli, almeno in termini di presenze, che non nella Vecchia Signora, primo fra tutti Fabio Quagliarella. Il suo trasferimento dal Napoli alla Juve è stato visto come un tradimento, Masaniello che passa dalla parte degli oppressori. Nella Juve di Del Neri gioca spesso e segna tanto, ma poi un infortunio lo frena. Con Conte viene messo ai margini, ma porta comunque a casa, per ora, due campionati italiani e due Supercoppe.

Altra storia per giocatori come Morgan De Sanctis, Salvatore Aronica e Leandro Rinaudo. Giocatori importanti per lo scacchiere azzurro, meteore nella squadra campione d’Italia.

Michele Longobardi
Michele Longobardi
Laureato in Lettere moderne alla Federico II. Appassionato di videogiochi, calcio, cinema e letteratura. Crede che il giornalismo non sia solo ricerca della verità, ma anche sapiente uso di ironia e sarcasmo.
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