sabato, Aprile 20, 2024
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Il “caffè sospeso”: il Gambrinus rilancia la tradizione

Il Gambrinus si arma di "mega-caffettiera" e rilancia la tradizione del caffè sospeso

Il “caffè sospeso” è un’antica tradizione napoletana risalente ai primi dell’800 in cui si poteva lasciare generosamente un caffè pagato a chi non poteva permetterselo.

La tradizione, a quanto pare, sta ritornando in voga tanto che anche un telegiornale di portata nazionale, come il Tg1, si è occupato di riportare la notizia.

Il Caffè Gambrinus, uno dei più antichi e famosi bar di Napoli, è intenzionato a farsi portavoce del rilancio della tradizione. Armati di un’enorme caffettiera di caffè, che servirà a raccogliere gli scontrini dei caffè pagati e in sospeso in attesa di essere bevuti da chi non si può permettere di pagarsene uno, i gestori del celebre bar danno di nuovo il via a questa bella iniziativa.

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L’antica tradizione

L’usanza del “caffè sospeso” risale a quasi due secoli fa, quando la miseria a Napoli era davvero tanta e molti non potevano permettersi nemmeno un caffè, uno dei perni della tradizione partenopea. I più generosi, dopo aver gustato il caffè, erano abituati a pagarne un altro e a lasciarlo “sospeso” per chi lo volesse. La tradizione si è interrotta quando l’Italia è stata travolta dal boom economico. Oggi, però, siamo di nuovo in tempo di crisi e purtroppo le persone che non possono permettersi il piacere del tradizionale espresso napoletano sono tornate, e così anche il “caffè sospeso”.

Il nostro viaggio nei bar napoletani oggi

Le nostre telecamere sono andate di bar in bar sulle tracce di questo rito antico del caffè sospeso, gesto gioviale, di amicizia e accoglienza, due virtù che da sempre identificano l’animo di ogni napoletano che si rispetti. Da Fuorigrotta fino al celeberrimo Gambrinus, abbiamo raccolto le voci di baristi e proprietari dei caffè per farci raccontare l’antica tradizione di pagare un caffè in più, per capire se e come l’usanza è sopravvissuta nei costumi dei napoletani.

Rita Guitto
Rita Guitto
Vivo di cinema e letteratura e credo che il giornalismo sia un modo di essere, poi un lavoro. L’informazione è la giusta leva per far girare il mondo come dovrebbe.
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