giovedì, Marzo 28, 2024
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Affido Villa Ammaturo, intervista a Raffaele Cantone: “Un passaggio indispensabile”

Presente ieri al taglio del nastro per l'affido di Villa Ammaturo, il presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone, è stato avvicinato e intervistato dalle nostre telecamere di RoadTvItalia.

Ieri, lunedì 23 febbraio, è avvenuto il tanto atteso taglio del nastro all’ingresso di Villa Ammaturo, bene confiscato alla camorra, che finalmente oggi viene ridato ai cittadini di Giuliano e che diventerà un impianto sportivo polivalente, in affido alla società dilettantistica Alba Oriens. Parliamo del noto Parco Rea di Giuliano, ampio complesso residenziale dove al suo interno vi sorgeva la villa del boss Francesco Rea, arrestato nel 2009. Un’abitazione quella del camorrista che per il suo sfarzo ricordava tanto le ville hollywoodiane presenti nei film mafiosi americani quali Scarface o il Padrino. Al cerimoniale del taglio presente il presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone, e i commissari straordinari Giuseppe Guetta, Fabio Giombini e Luigi Colucci.

Presente al cerimoniale anche la referente Presidio Libera Giugliano “Mena Morlando” Anna Copertino, che per l’occasione, in veste di inviato per RoadTvItalia, ha intervistato Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, nonché presidente onorario del presidio di Libera di Giugliano. Il tema trattato è stato ovviamente il finalmente riutilizzo dei beni confiscati alla camorra, in questo caso quello di Villa Ammaturo.

L’intervista a Raffaele Cantone

Questo di oggi era un passaggio assolutamente indispensabile, anche se come al solito avvenuto in grave ritardo” – fa notare il magistrato napoletano, che continua affermando che ci sia ancora tanto da fare, riferendosi alle diverse strutture ancora in stato di abbandono. Tuttavia, ispirato dalla recente visita nella capitale serba di Belgrado, Raffaele Cantone, qui, ha potuto notare che il Governo ha deciso di non abbattere o trasformare alcuni dei palazzi fatti a pezzi dai bombardamenti avvenuti durante le guerre jugoslave, questi palazzi fatiscenti sono infatti ancora lì. Sono un monito per la popolazione, per far ricordare loro il male e gli orrori causati dalla guerra. Il presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione crede dunque che si possa fare lo stesso con il Parco Rea, magari lasciando l’ormai sventrata concessionaria, del boss Francesco Rea, nello stato in cui è adesso, e servirsene per ricordare ai cittadini le vicende legate a quel luogo, sperando che in futuro le persone smettano di essere omertosi e che denuncino, perché cosa accadeva all’interno del Parco Rea, oggi Villa Ammaturo, era noto a tutti, ma tutti si voltavano dall’altro lato facendo finta di non sapere, fa notare il Dott. Cantone.

Affido di Villa Ammaturo: una giornata che riscatta tutti

L’intervista continua ascoltando le parole dei commissari straordinari Giuseppe Guetta, Fabio Giombini e Luigi Colucci. “Oggi si vede uno dei frutti, ma in futuro se ne vedranno altri, abbiamo seminato bene, siamo stati dei buoni agricoltori” – queste le parole del Dott. Guetta. L’intervista, ai tre commissari prefettizi del Comune di Giuliano, sciolto ricordiamo per infiltrazioni camorristiche, è continuata proprio partendo da questo punto. La domanda rivolta a Dott. Fabio Giombini è figlia infatti delle richieste da parte dei cittadini di Giuliano di volerli ancora a difesa del loro territorio, uno scenario “non possibile e nemmeno giusto per i principi costituzionali” – ricorda il commissario Giombini – “non dobbiamo restare, c’è invece bisogno di un’amministrazione che curi gli interessi della città, eletta democraticamente. Noi speriamo solo di aver gettato delle basi solide che serviranno a chi seguirà“. Infine, il Dott. Colucci è intervenuto sull’argomento riguardante la possibilità di lasciare, a monito per le future generazioni, un palazzo sventrato, come suggerito dal magistrato Raffaele Cantone: “E’ un aspetto che non va sottovaluto, perché le future generazioni conoscano la storia della loro città, un tempo rovinata da quel male chiamato camorra“.

Francesco Healy
Francesco Healy
Ho sempre odiato, sin dalla nascita, le bugie e le ingiustizie, dunque da grande avevo solo due strade da poter percorrere, quella del detective o del giornalista, ho scelto la seconda e il potere della penna, da sempre affascinato da tale professione.
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