venerdì, Marzo 29, 2024
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AD10S, il ricordo di Mario Canzanella:”La domenica ci calamitava, con gli occhi e con il cuore. Ci ha riscattato, ha riscattato una città”

Quando Diego arrivò a Napoli era l’estate della nostra maturità.

Vi ricordate le sensazioni di quei momenti?

L’ estate calda, l’umido tepore  salmastro della nostra città, quel  timore latente per l’esame di stato e per quelli che avremmo dovuto affrontare di li a poco per decidere del nostro futuro.

Quello che non sapevo è che da lì a pochi mesi la mia vita sarebbe cambiata radicalmente. 

Esattamente 6 mesi dopo l’arrivo di Diego a Napoli, mi sarei trasferito a Roma dove vivo da 36 anni.

Avevamo 18 anni, che bella età. Che spensieratezza, quanti sogni e desideri, quelli che solo a quell’età puoi avere,

L’epopea di Diego a Napoli stava cominciando e con la sua la mia (piccola, piccola ). 

Per un periodo sono stato anche molto “tamarro”, proprio come lui, capelli ricci lunghi e diamante al lobo, belle macchine, locali e femmine. D’altronde eravamo 2 giovani ragazzi degli anni 80 con i soldi in tasca e tanta incoscienza.

Lavoravo tutto il giorno e tutti i giorni , la sera doccia, vestizione e vita notturna. 

Come tutti i giorni Diego si allenava, in quel Campo Paradiso nel quartiere di Soccavo a Napoli. 

Io, come detto,  lavoravo tutti i giorni, tutti i giorni tranne la Domenica , quella era sacra. 

Dedicata al Napoli e a Diego. 

E lui, la domenica ci calamitava, con gli occhi e con il cuore. Ci ha riscattato, ha riscattato una città.

Ero fiero di essere napoletano e forse anche i successi del Napoli e di Diego accrescevano quella sicumera propria dell’età.

Che tempi ragazzi, che tempi.

Il tempo del D10S, io l’ho vissuto, lo sa bene mio figlio Diego, classe 2005.

di Mario Canzanella 

Redazione web
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