martedì, Aprile 16, 2024
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Ad Alimuri la demolizione dell’ecomostro diviene spettacolo

Ad Alimuri la demolizione dell'ecomostro diviene spettacolo, un'attrazione turistica che durerà giusto un'esplosione e un crollo di 12 secondi. Vico Equense e la Costiera amalfitana festeggerà il 30 novembre.

Ad Alimuri la demolizione controllata dell’ecomostro diviene uno spettacolo, un evento teatrale e un’attrazione turistica, grazie al primo cittadino di Vico Equense. Il 3o novembre si potrà assistere alla demolizione dai ponti di uno scafo Snav in completa gratuità.

La demolizione come uno spettacolo da 12 secondi

L’idea è di Gennaro Cinque, sindaco di Vico Equense, il quale inviterà non solo i giornalisti delle più importanti testate nazionali e locali, ma, anche, il MIBAC e il Ministero dell’Ambiente e per la Tutela del Territorio, nelle persone di Franceschini e Galletti, il sottosegretario al Governo Angelino Alfano e il governatore della Regione Campania Caldoro.

Con il modello delle microcariche della demolizione controllata il mai nato complesso alberghiero rovinerà al suolo in circa 12 secondi. L’assessore ai lavori pubblici di Vico Equense, Antonio Elefante, ha salutato l’evento affermando che “festeggeremo la vittoria della tutela ambientale sulla cementificazione selvaggia“.

La storia travagliata dell’ecomostro di Vico Equense

 

Più di 50 anni fa grazie a una concessione edilizia veniva graffiata e aggredita la costa tra Vico Equense e Meta di Sorrento, ma i lavori si bloccarono quasi subito e per più volte per consentire la realizzazione delle fognature nella zona, per la decadenza delle concessioni, per una serie di ricorsi giuridici, per problemi di impatto ambientale e di sicurezza delle cattedrali rocciose, per molteplici passaggi di proprietà (dai primi costruttori a La Conca, da questi alla Saan, dalla Saan alla Sica, dalla Sica al Comune di Vico Equense), per le accuse di abusivismo edilizio. Più di 18.000 metri cubi di cemento il 30 novembre diventeranno un cumulo di rifiuti, ma la costa verrà liberata e svuotata da quell’ingombro sulla bella linea della Divina Costiera (la Costiera amalfitana).

 

 

Redazione Desk
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